Caramanico Terme è un comune della provincia di Pescara.
Si stende sull’acclivio d’uno sperone che scendendo dal Monte Amaro, la cima più rilevante della Maiella, separa come un cuneo il letto del fiume Orte dalla profonda valle di erosione dell’Orfento.
Posta a 650 metri di altitudine, protetta dalla barriera climatica delle alte cime circostanti, la cittadina è punto di partenza privilegiata per escursioni naturalistiche e archeologiche, meta irrinunciabile la Valle Giumentina (Abbateggio) dove, sulle rive di un lago scomparso, sono stati rinvenuti manufatti risalenti al Paleolitico.
Secondo la legenda sarebbe stato il monaco Caro, nipote di Carlo Magno, a fondare nel 980 la città.
Avamposto longobardo e antico feudo della famiglia D'Aquino, sotto i quali raggiunse il maggiore sviluppo, il borgo conserva ancora oggi un aspetto tipicamente medioevale.
I reperti più interessanti hanno trovato posto in un piccolo museo debitamente allestito all’interno del Centro Visite della Riserva Naturale Valle dell’Orfento, insieme ad altri di carattere naturalistico e che insegnano a ‘leggere" con competenza uno spaccato di natura e storia della regione.
Caratteristiche ambientali, bellezze artistiche e un benefico clima di mezza montagna contribuiscono a rendere Caramanico un luogo ideale per la cura idrologica.
L’acqua salsobromoiodica di Caramanico è la più conosciuta d’Italia per il suo contenuto di idrogeno solforato.
Tre sono le principali sorgenti attive di Caramanico, di cui due, la Gisella e la Salute, con acque minerali solfuree, e Pisciarello, con acque mediominerali.
La sorgente, denominata La Salute, sgorga copiosa nelle grotte di Santa Croce, appena discoste dal centro abitato, captata e convogliata verso lo stabilimento termale.
L’inaugurazione delle Terme di Caramanico avvenne il 4 agosto 1901, benchè da molti secoli l’efficacia terapeutica delle acque fosse ben nota anche in paesi lontani.
Si pensò ad uno sfruttamento dopo le approfondite analisi chimiche effettuate da professori dell’Università di Napoli che rilevarono una forte percentuale di acido solfidrico, molto rara in stazioni termali italiane e straniere.
Questi tipi di acque sono indicati nelle affezioni dell'apparato respiratorio e digerente, nelle malattie della articolazioni, dell'orecchio medio e della pelle.
Sono trattate anche le affezioni delle vie urinarie e quelle proprie dell'apparato genitale femminile.
L'acqua è ricca di cloruri, sali calcarei, di solfati e metalli in giusta combinazione e viene usata a varie temperature per bevande, bagni, fanghi, terapie inalatorie e idropiniche.
A circa 300 metri dal paese, sgorga la fonte Pisciarello, un’acqua minerale clorurato sodica fredda, dalle indiscusse proprietà diuretiche.